Autore: | Oasis | ||
Anno: | 1995 | ||
Genere: | Britpop | ||
Tracce: | 1 - Hello | ||
2 – Roll With It | |||
3 - Wonderwall | |||
4 – Don’t Look Back In Anger | |||
5 – Hey Now! | |||
6 – Untitled Track | |||
7 – Some Might Say | |||
8 – Cast No Shadow | |||
9 – She’s Electric | |||
10 – Morning Glory | |||
11 – Untitled Track | |||
12 – Champagne Supernova |
sabato 20 settembre 2008
(What's the story) Morning glory?
domenica 20 luglio 2008
Duke Ellington
sabato 19 luglio 2008
Johnny Hodges
Nome: | John Cornelius Hodges | ||
Data di nascita: | 25 luglio 1907, Cambridge (Massachusetts) | ||
Data di morte: | 11 maggio 1970 (New York) | ||
Nazionalità: | U.S.A. | ||
Genere: | Ballads | ||
Swing | |||
Mainstream jazz | |||
Strumenti: | Alto Saxophone (Mark VI) | ||
Soprano Saxophone | |||
Clarinet |
Suonò principalmente il contralto, ma sporadicamente anche soprano e clarinetto. Fu il principale solista dell'orchestra di Duke Ellington nella quale suonò dal 1929 fino ai suoi ultimi giorni di vita, esclusa una parentesi di quattro anni (dal '51 al '55) in cui si cimentò nella direzione di una propria orchestra. Tra i maggiori solisti e sassofonisti di jazz sviluppò uno stile originale nato dal blues, fortemente lirico, caratterizzato dall'uso del glissando.
Hodges fu quasi del tutto autodidatta (escluse delle lezioni con Sidney Bechet per il sassofono soprano); soffiava una trama sonora limpida, melodicamente ben equilibrata. Tali carattaristiche lo distinsero sia nell'esecuzione della musica blues, sia nelle ballad e gli meritarono l'ammirazione di musicisti di tutte le epoche, da Ben Webster a John Coltrane, i quali, entrambi, suonarono nella sua orchestra negli anni '50. Il suo stile individualistico, che sottolineava gli assolo con vibrato e glissando, fu, ed è - talvolta inconsapevolmente - assai imitato. Dagli anni venti agli anni settanta, Hodges ebbe l'opportunità di partecipare ed assistere all'evoluzione degli stili e dei modi di suonare il sassofono nella musica jazz. Nonstante i vari incontri con musicisti che forgiarono un proprio modo di suonare il sassofono contribuendo all'evoluzione stilistica dello strumento (Charlie Parker e John Coltrane, tanto per fare qualche esempio), Hodges rimase coerente e fedele al proprio modo anche nella seconda parte della sua vita.
Quando Duke Ellington volle ampliare la propria orchestra, nel 1928, Barney Bigard, allora suo primo clarinetto, gli raccomandò Hodges sia al sassofono soprano che al sassofono contralto; da notare la tradizione da cui Hodges discende; allievo di Bigard e collaboratore di Bechet, a loro volta i due avevano imparato a suonare il clarinetto dallo stesso mestro, Lorenzo Tio, figura fondamentale tra i monumenti come antenato del jazz moderno. Da ora in poi il suo sound divenne l'identità canora dell'orchestra stessa. Nel 1955 prese parte, appena ritornato dall'esperienza indipendente di direttore della propria orchestra, con Ellington alle registrazioni dal vivo del Jazz at the Philharmonic. Dopo aver suonato tra le prime file delle Ancia:ance dell'orchestra di Ellington, la sua ultima presenza fu a Toronto, una settimana prima della morte avvenuta per infarto.
Oltre ai rapporti con Sidney Bechet, Barney Bigard e Duke Ellington, egli collaborò anche con Benny Goodman, con il quale suonò nel leggendario concerto alla Carnegie Hall nel 1938, e Charlie Parker che fu il suo successore e che lo considerò uno dei propri maestri. Poi con Ben Webster - che si considerò discendente suo oltre che di Lester Young e di Coleman Hawkins - e John Coltrane. Ed è solo una lista di scelta che considera i maggiori tra vari che lo incontrarono.
venerdì 18 luglio 2008
Back to Back
Autori: | Duke Ellington | ||
Jonny Hodges (sax) | |||
Anno: | 1959 | ||
Tracce: | 1 – Wabash blues | ||
2 – Basin street blues | |||
3 – Beale street blues | |||
4 – Weary blues | |||
5 – The St. Louis blues | |||
6 – Loveless love | |||
7 – Royal garden blues | |||
mercoledì 16 luglio 2008
Sting
Nome: | Gordon Matthew Sumner | ||
Data di nascita: | 2 ottobre 1951, Wallsend (England) | ||
Nazionalità: | Inghilterra | ||
Genere: | Post Punk | ||
Reggae | |||
Rock | |||
New Wave | |||
Periodo attività: | 1979 - .... | ||
Album: | 14 | ||
Sito ufficiale: | http://www.sting.com/ |
Si pensa che abbia ricevuto il suo soprannome mentre suonava con i Jazzmen, perché portava spesso una maglietta a strisce nere e gialle; uno dei componenti della band, Gordon Solomon, notò che sembrava un'ape, e così divenne Stinger (colui che punge), abbreviato poi in Sting (pungiglione). Si fa chiamare Sting da tutti, compresi i figli e compare come Gordon Sumner solo sui documenti ufficiali.
Prima di suonare musica professionalmente, Sumner lavora come scavatore e insegnante di inglese. Tiene i suoi primi concerti ovunque possa ottenere un lavoro. Suona con gruppi jazz in locali come Phoenix Jazzmen e Last Exit.
Nel 1977, a Londra, Sting, incontra il batterista americano Stewart Copeland e il chitarrista Henry Padovani, con i quali forma il gruppo rock/pop dei Police. Presto Padovani viene rimpiazzato dal più esperto Andy Summers, veterano della scena musicale inglese le cui sonorità, pulite e curatissime, contribuiscono a distaccare definitivamente il gruppo dall'originario intendimento punk. I Police debuttano ufficialmente negli Stati Uniti nel 1978 con Roxanne. Il gruppo ha svariati album in testa alle classifiche, europee e d'oltreoceano, tra il 1979 e il 1983, anno della loro separazione. Dal 1985 intraprende la carriera da solista.
Sting ogni tanto si è avventurato nella recitazione. Debutta nel cinema con Quadrophenia (1979). Tralasciando piccole apparizioni, uno dei suoi ruoli più famosi è quello di Feyd-Rautha Harkonnen nell'adattamento cinematografico di Dune (1984). Nel 1985 ricopre il ruolo di protagonista nel film The Bride, di Franc Roddam, in cui interpreta il ruolo del dr. Frankestein che dopo anni di ricerca, dà vita ad una creatura femminile a cui dà il nome di Eva. Nel 1987 interpreta il ruolo dell'amante di Kathleen Turner nel film Giulia e Giulia. È anche apparso in televisione (con delle partecipazioni nei Simpson e in Ally McBeal) e in teatro ne L'Opera da tre soldi di Kurt Weill.
Verso la fine degli anni ottanta, Sting sostenne fortemente i movimenti ambientalisti e umanitari, come Amnesty International. Infatti contribuisce sia Band Aid e poi al mega concerto di Live Aid. Con Trudie Styler e un Kayapó indiano come guida in Brasile, fonda la Rainforest Foundation per contribuire a salvare le foreste pluviali. Il suo appoggio a queste cause continua anche nel 2004 contribuendo agli aiuti nel sud-est asiatico per lo tsunami. Inoltre ha partecipato al Live 8 nel 2005 per promuovere la causa della cancellazione del debito nei paesi africani da parte degli stati piu potenti e nel 2007, con i Police, al Live Earth in favore della salvagurdia del pianeta.
Album: | The Dream Of The Blue Turtles (1985) | ||
Bring On The Night (1986) | |||
Nothing Like The Sun (1987) | |||
The Soul Cages (1991) | |||
Ten Summoner's Tales (1993) | |||
Fields Of Gold (raccolta) (1994) | |||
Mercury Falling (1996) | |||
Brand New Day (1999) | |||
All This Time (album Sting) (2001) | |||
Sacred Love (2003) | |||
Inside Out On The Sacred Love Tour (DVD - live) | |||
Songs from the Labyrinth (2006) |
lunedì 14 luglio 2008
Nothing like the sun
Autore: | Sting | ||
Anno: | 1987 | ||
Tracce: | 1 - The Lazarus Heart | ||
2 - Be Still My Beating Heart | |||
3 - Englishman In New York | |||
4 - History Will Teach Us Nothing | |||
5 - They Dance Alone | |||
6 - Fragile | |||
7 - We'll Be Together | |||
8 - Straight To My Heart | |||
9 - Rock Steady | |||
10 - Sister Moon | |||
11 - Little Wing | |||
12 - The Secret Marriage | |||
Collaboratori: | Eric Clapton | ||
Mark Knopfler | |||
Gil Evans | |||
Andy Summers | |||
Branford Marsalis | |||
Manu Katché | |||
Andy Newmark | |||
Kenny Kirkland |
Nothing like the sun è il secondo album da solista di Sting, composto da 12 tracce velate da un senso di dolore che filtra come i raggi di un sole freddo. La sofferenza di Sting dovuta alla morte improvvisa della madre influenzerà profondamente i brani, eseguiti con un gruppo di collaboratori eccezionali: dalle chitarre di Clapton e Knopfler al sax di Branford Marsalis, dalle tastiere di Kirkland agli arrangiamenti jazz di Gil Evans.
L'album è costituito da una fusione di sonorità pop-rock con toni jezzistici, ballate di grande atmosfera, suoni esotici e terzomondismi. I testi riflettono temi sociali e umanitari con brani psicologicamente introspettivi e toccanti.